
Le lezioni non bastano mai. Per anni la pseudo-sinistra ha operato solamente nella scelta del nemico da affrontare, nessun programma chiaramente di sinistra, ma solo la individuazione dell’uomo da distruggere. Come se il popolo italiano poteva dirsi soddisfatto solo per avere distrutto l’avversario.
Per anni gli eredi dei comunisti e dei democristiani hanno ingaggiato una dura lotta contro la persona di Berlusconi, con tutti i mezzi leciti ed illeciti. Risultato, Berlusconi, nonostante l’età, è più vispo che mai.
Ora lo spauracchio è la Meloni, rea di capeggiare, nei sondaggi, il primo partito del Paese.
Con le contrapposizioni prive di valori ed ideali politici si va diritti alla fine della politica e, peggio ancora, alla fine della sinistra.
Lasciamo per un momento la storia recente, ma andiamo ad individuare le motivazioni del crollo di un’area politica che era arrivata a sfiorare il 50% ed oggi raccoglie meno della metà.
La nascita del PD è stato un fallimento totale, un matrimonio di interessi mal riuscito. Mettere insieme comunisti e democristiani, portò al rapido sopravvento della componente cattolica, con l’abbandono degli ideali e dei valori tipici di un movimento di lavoratori.
Non si venga a dire che i tempi sono cambiati, visto che i poveri crescono sempre di più, come tutto il ceto meno abbiente, ed oggi non hanno quasi nessuna rappresentanza politica.
Avere sposato le tesi del mercato e del capitalismo senza regole, prodotto assurde privatizzazioni, che toglievano allo Stato ogni possibilità di intervento, ha significato un arretramento dell’economia di cui ne stiamo pagando le conseguenze, con il raddoppio della fascia di povertà e l’arricchimento di alcune parti privilegiate e della finanza.
La sinistra significa più sanità publica e riduzione drastica delle convenzioni con le strutture private, significa incentivare la ricerca e la università, significa garantire la pari assistenza a tutti i cittadini.
La sinistra significa la scuola per tutti, gratuita e di livello, meno finanziamenti alle strutture private, tassazioni a chi le evade ed elude, come il Vaticano, la ridistribuzione della ricchezza in modo equo, una patrimoniale che colpisca le rendite parassitarie ed assenteiste, la fine di bonus indiscriminati, creando lavoro e non giovani svogliati ma garantiti, una giustizia giusta che eviti il protagonismo di certi magistrati e faccia pagare, come per tutte le professioni, al magistrato che sbaglia.
La sinistra è stata storicamente a favore di una legge elettorale proporzionale e con le preferenze, dove ogni cittadino possa scegliere i propri ideali ed i propri rappresentanti, aborrendo le liste bloccate e le coalizioni forzate.
Creare le condizioni affinché, come in Europa ed in gran parte del mondo, le forze politiche si formino sulle vere culture politiche e non sulle convenienze di alcuni, in aggiunta impedendo anche l’inserimento del nome del leader sulla scheda elettorale. Ciò rappresenta la mortificazione degli ideali e dei valori per i quali varrebbe la pena impegnarsi nell’agone politico. Si sceglie la persona più simpatica e non il programma più valido.
Da ogni parte della società italiana ci si chiede se oggi esista ancora la sinistra. Alcuni dei punti più significativi del rivendicazionismo di sinistra, sono stati addirittura sposati dalla destra estrema, non si fa nulla per ripristinare la giustezza delle posizioni.
In assenza di valori certi, l’elettorato è stato attratto facilmente dai populismi e dai sovranismi. La tracimazione elettorale verso tali forze non solo non ha portato ad una seria autocritica ed alla individuazione degli errori commessi, ma addirittura, con una mole enorme di ipocrisia, ha consentito di fare governi con tali veri nemici della politica, pur di avere una piccola fetta di potere. Il colmo è stato raggiunto allorquando Giuseppe Conte veniva indicato come vero capo dei progressisti.
Il populismo dei 5stelle, il sovranismo della Lega, non possono avere nessun tipo di contatto con la sinistra democratica.
Nelle dichiarazioni del dopo Draghi, sembra che tali concetti finalmente abbiano avuto il sopravvento, ma bisogna essere vigili, visto che siamo stati abituati a continue giravolte.
Una prima proposta sembrava la più seria per la prossima tornata elettorale.
Si è parlato, cioè, di una lista unitaria dei Partiti aderenti al Socialismo europeo (PD,Art.1 e PSI). Poi è arrivata la fregola del campo largo. Sarebbe stato naturale allargarlo a Sinistra Italiana e Verdi, ma se cominciamo a parlare anche di Calenda, Renzi e Bonino, per i nostri valori avremo il camposanto e non quello largo.
L’idea di lottare per far affermare i propri valori e non solamente per essere eletti e vincere, non riesce ad entrare nei cervelli dei nostri cosiddetti leader.
Per questo aspetto forse con rammarico dobbiamo dire che sono cambiati i tempi, ma ognuno di noi può dire che a queste condizioni non ci stò.
Draghi non ci stava simpatico, come pure ci erano invisi Prodi,Ciampi, Dini, Monti e tutti i banchieri che pensavano di diventare leader politici, con risultati disastrosi. Ognuno deve fare il proprio mestiere.
Per onestà intellettuale dobbiamo dire che con la crisi che attanaglia il Paese, con gli impegni presi a livello europeo ed internazionale, la caduta del Governo ci crea gravi problemi.
Con l’avvocaticchio pugliese, con il suo fondatore che predicava di sorteggiare e non eleggere i deputati da mandare a Montecitorio, c’era da aspettarselo. La teoria è quella di muoia Sansone con tutti i Filistei. Cattivi fino alla fine.
I 5Stelle faranno la fine dell’UomoQualunque, nel dopo guerra, ma dobbiamo chiederci perché la sinistra non è riuscita ad intercettare il violento malcontento che pervadeva il Paese. Semplicemente perché non vi era più un partito di sinistra.
Lo stesso fatto di parlare di centro-sinistra, e non di sinistra è una contraddizione in termini. Ciascuno si presenti con la propria identità e di seguito fare le alleanze. Non si può dire che ciò aumenta la ingovernabilità, con tutto quello che è successo negli ultimi anni. La Lega della coalizione del Centro-destra entra al governo con i 5Stelle che a loro volta, altra giravolta, si alleano con la coalizione opposta. Poi tutti insieme fanno il governo di unità nazionale. Se questa è la governabilità ne possiamo fare volentieri a meno.
Le mezze misure portano male. I sondaggi dicono che vince la destra, ma noi dobbiamo vendere cara la pelle.
28 luglio 2022
Angelo Sollazzo