Le polemiche di questi giorni sulle alleanze elettorali e sulle collocazioni delle forze politiche lasciano interdetti e necessitano di parole chiare per sfatare ricostruzioni fantasiose. Le polemiche sul passato non servono a nulla, ma risulta chiaramente che lo scollamento tra vertice e base socialista si è acuito con l’appiattimento alla politica e ai disastri governativi di Renzi.
I Socialisti in Movimento hanno quale obiettivo fondamentale la ricostruzione di una casa comune che riunisca tutte le anime del socialismo italiano, nessuna esclusa, che sia collocata ed alleata chiaramente a sinistra. La necessità di una lista socialista nel nome e nel programma deve rimanere l’obbiettivo principale dei socialisti italiani. La collocazione a sinistra con l’impegno di ricostruire in Italia una sinistra di Governo, senza estremismi e senza giustizialisti alla Di Pietro, che tanti danni hanno provocato nel passato, è la nostra stella polare.
Parimenti non si deve rincorrere l’ambizione personale che pur di avere uno strapuntino in questo o quell’altro schieramento, si è disponibili a qualsiasi giravolta. Anzi i gruppi dirigenti che si stanno adoperando alla rinascita della presenza socialista nel Paese, dovrebbero per primi evitare proprie candidature per far posto ad altri, senza ricorrere giovanilismi di maniera che sono stati pienamente fallimentari. Essere eletti ad ogni costo cozza con lo spirito e la idealità del socialismo. Niente interessi personali con candidature garantite, ma impegno per l’affermazione dei nostri valori e per la tutela delle fasce più deboli della popolazione.
Nel recente passato la presunzione dei socialisti di fare sfracelli con un manipolo di parlamentari si è trasformata in una commedia. Metà degli eletti ha pensato bene di abbandonare la barca, altri sono stati travolti dall’oblio, con qualche rarissima eccezione, e il Partito non viene più rilevato neanche nei sondaggi. Che necessità può presentare un Partito che non si presenta da anni alle elezioni e che nei sondaggi raggiunge lo 0,1%.? Questo è stato il risultato della deriva renziana, e pur di ottenere un solo seggio vota e sostiene tutto ciò che non è socialista e che produce una mutazione genetica del primo partito dei lavoratori italiani.Una lista socialista può anche essere di sola testimonianza ma può servire a rialzare una bandiera che altri hanno colpevolmente ammainato.
14 settembre 2017
Angelo Sollazzo