La convocazione del Consiglio Nazionale in un incontro conviviale, stante la drammaticità politica ed organizzativa del PSI, getta ombre sulla reale volontà del Segretario Nencini di voler consentire un dibattito franco ed approfondito sulle prospettive del Partito e della sinistra italiana.
Nel recentissimo passato avevo richiesto di convocare una riunione del Consiglio Nazionale, che potesse durare una intera giornata, evitando pranzi di lavoro, appuntamenti festaioli o seminari con esterni, che mai hanno prodotti risultati apprezzabili.
Il Partito ha bisogno di discutere, anche animatamente, lasciando da parte le rivendicazioni del passato, le rivalse e le accuse, ma affrontando con serietà i temi della sua autonomia, delle alleanze e soprattutto della linea politica.
Sono certo che la stragrande maggioranza dei militanti non ha digerito il voto favorevole sul Jobs Act, sull’Italicum e sulla riforma della scuola, mai deciso dagli organi politici dirigenti.
Un partito che si chiama ancora socialista non può condividere le politiche chiaramente di destra del Governo Renzi.
Procedere a colpi di commissariamenti e di espulsioni non fa parte del costume socialista e può provocare reazioni ancora più pericolose e preoccupanti per la nostra comunità.
Diventa essenziale in questa fase il rispetto dello Statuto e delle leggi dello Stato. Solo in questo modo è possibile invocare unità, solidarietà e coesione all’interno del Partito
Di questo vogliamo discutere e non altro, senza astiosità e rivalse. Se questo non è possibile la mia presenza al prossimo Consiglio Nazionale non ci sarà e occorrerà procedere all’auto-convocazione dello stesso.
Angelo Sollazzo
Roma 4 Settembre 2015