Il momento della politica.

220px-Partito_Socialista_Italiano_(1971-1978).svg  1710841_quarto_stato  Statuto dei lavoratori corteo 1  corteo

Negli ultimi trent’anni nella società politica italiana risuonavano con frequenza le parole rinnovamento, ringiovanimento, riposizionamento, modernismo.

Tutte parole adoperate per significare la esigenza di una profonda riforma della politica e del suo modo di agire, con l’immissione di nuove leve ed il passo indietro di coloro che già avevano dato molto all’impegno politico.

A questa normale affermazione si aggiungeva, dai più, la fine delle ideologie, della contrapposizione destra-sinistra e dei partiti protagonisti del secolo scorso che venivano additati come ferrivecchi da buttare.

Il rinnovamento anagrafico avrebbe dovuto essere un fatto normale, un nuovo approccio ai problemi della gente con una società in continua evoluzione non poteva essere trascurato, l’utilizzo delle nuove tecnologie, dei social, della televisione pluralista erano strumenti di cui non si poteva più fare ameno. Basta con i comizi di piazza ma estenuanti dibattiti televisivi che, comunque, hanno sempre minori ascolti.

Ma tutti sanno che senza la memoria non si comprende il presente e non si costruisce il futuro.

Allora diventa un’aberrazione parlare di fine dei valori , degli ideali , di inutile contrapposizione destra-sinistra. Aveva iniziato Berlusconi inaugurando la politica spettacolo, quindi Renzi con la sua rottamazione non solo delle persone ma anche delle culture politiche quali il socialismo, il liberalismo, il conservatorismo ed il cristianesimo sociale.

Nell’ultimo decennio sono arrivati i populisti prima targati Lega Nord e di seguito 5Stelle.

I 5Stelle con un successo elettorale strepitoso hanno subito cozzato con i problemi veri del Governo del Paese, con la loro inesistente preparazione, con un gruppo di pellegrini senza nessun’arte e senza cultura di nessun tipo. Insomma una armata brancaleone.

Toninelli Ministro, utile per le barzellette dei comici televisivi, Bonafede Ministro, mai tanti disastri in un ministero delicato, Azzolina Ministro che ce la mette tutta per distruggere la scuola italiana, Di Maio che a totale digiuno di argomenti di politica estera si permette di giudicare Mario Draghi.

Ma cosa dovevamo aspettarci da un movimento il cui leader comico ha propugnato, a più riprese una lotteria, una estrazione a sorte per la composizione del Parlamento?

Portatori veri dell’odio sociale, distruttori dell’esistente, invidiosi e gelosi di chi ne sa più di loro e dimostra di saper operare meglio. Insomma mai la politica era scesa tanto in basso.

Salvini resta un personaggio pericoloso, per le sue leggi da Ministro, per le sue uscite ed ultima quella di ergersi ad erede di Berlinguer.

Di Zingaretti non possiamo che esprimere la nostra grandissima delusione e la constatazione che non è adeguato a svolgere il ruolo di segretario del secondo partito italiano.

Occorre ritornare ai valori della sinistra, agli ideali che sono stati espressi da uomini determinanti per la repubblica e per la democrazia .

La sinistra deve tornare in mezzo alla gente, niente puzza sotto il naso, niente programmi da 500 pagine ma pochi punti comprensibili a tutti.

Rilancio della sanità pubblica e della scuola pubblica. Ridistribuzione della ricchezza e lotta alla finanza speculativa., patrimoniale che colpisca non il reddito ma la rendita parassitaria ed assenteista, politica del lavoro e quindi politica industriale, oggi del tutto assente, riforma della giustizia con la separazione delle carriere, contenimento delle spese militari e rinuncia ad altri 80 aerei da bombardamento F35, imporre al Vaticano il pagamento delle imposte (mancano all’appello complessivamente 15 Mld), legge elettorale proporzionale con il voto di preferenza.

Nel panorama politico l’unica cultura oggi spendibile è quella socialista.

Il PSI opportunamente rinnovato nel gruppo dirigente, deve rinnovarsi anche nella proposta politica. Le numerose associazioni socialiste, oggi operanti, devono puntare ad una ricostruzione della casa comune senza se e senza ma. Nessuno deve avere paura di perdere il proprio giocattolo e tutelare il minuscolo orticello creato negli ultimi anni. Quindi necessita uno sforzo comune, come già fatto da molti, con Comitati per l’unità e accordi per liste uniche, in modo che senza rivendicare primogeniture, con spirito di fratellanza e di totale collaborazione si possa raggiungere la sospirata unità. Noi ci siamo.

17 luglio 2020

Angelo Sollazzo


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