Come i maghi che estraggono il coniglio dal cilindro, così Renzi, che diceva di voler cambiare mestiere, riporta alla ribalta il sistema elettorale chiamato “mattarellum”.
Ora a parte la solita scorrettezza di voler imporre agli altri le proprie tesi, non pago della sonora sberla rimediata al Referendum costituzionale, insiste nel praticare il suo sport che gli riesce meglio quello della saccenza, dell’ignoranza e della bugia.
Considerato che il “mattarellum” non ha garantito alcuna governabilità, con Bossi che fa cadere Il Governo Berlusconi, Bertinotti quello di Prodi e così via, la bugia più grande, che viene sbandierata, è quella di voler avvicinare gli elettori all’ eletto.
Si fa finta di ignorare che tale sistema era stato partorito per favorire il bipolarismo e, in maniera più subdola, il bipartitismo, con la tesi malsana di Veltroni della vocazione maggioritaria del PD. Fu proprio il risultato catastrofico di Veltroni,con il primato non invidiabile di essere stato il candidato più sconfitto negli ultimi venti anni, a far ridiscutere il sistema elettorale.
Con il “mattarellum” la coalizione che aspirava a governare il Paese, imbarcava di tutto e di più nelle liste elettorali nei vari collegi. Ma chi sceglieva il candidato nel collegio ritenuto favorevole? Sempre i vertici dei partiti della coalizione che si riunivano per premiare o punire i propri adulatori, con il risultato che l’elettore democristiano era costretto nel proprio collegio a votare un comunista perché così avevano deciso i capi della coalizione a cui il suo partito di riferimento apparteneva.
Insomma ancora parlamentari nominati non eletti, con l’aggravante che si costringeva un’area politica, in una determinata zona, a dover votare un politico che aveva sensibilità e cultura politica diverse dal suo Partito, ma in una situazione di bipolarismo, per evitare la vittoria al fronte avverso, doveva riversare il proprio consenso su un candidato non gradito.
Ora Renzi fa finta di non vedere che non siamo più in un sistema bipolare, ma tripolare ed oltre, e che la volontà della stragrande maggioranza degli italiani , per l’82% ,si è espressa per il ritorno al voto di preferenza, ma annaspa nell’individuare ancora un sistema che possa favorire il PD , in barba alla raccomandazione del Presidente della Repubblica sulla necessità di una legge elettorale condivisa da maggioranza ed opposizione.
Abbiamo detto della governabilità non garantita , ma dobbiamo aggiungere che i numerosissimi governi fino al 1994, avevano fatto dell’Italia la quarta potenza economica del mondo e creato una situazione occupazionale uguale a quella dei Paesi più avanzati.
Oggi con i vari sistemi maggioritari, le clientele si sono decuplicate, con l’aggravante della sistemazione di parenti, amanti e concittadini (magari fiorentini), la corruzione ha avuto un’impennata notevole, con politici dediti all’arricchimento personale e non di sostegno al
proprio partito, le infiltrazioni mafiose sono aumentate notevolmente. Quindi parlare di clientele e corruzioni generate dal voto di preferenza è un’arma spuntata, idem per l’invocazione della governabilità, dopo ben quattro Governi non passati attraverso la prova elettorale i tradimenti vari (Enrico stai sereno!!!) e la trasmigrazione di oltre 250 parlamentari da un gruppo all’altro.
Questi sono stati i pessimi risultati del sistema maggioritario ed aggiustamenti vari.
Per evitare che un partito con il 25% dei voti prenda la maggioranza assoluta dei seggi, per restituire al popolo sovrano la potestà di scegliersi con la preferenza i propri rappresentanti e per ristabilire le regole della vera democrazia, allora occorre fare la scelta del proporzionale corretto, unica forma di democrazia compiuta, con uno sbarramento che impedisca la frammentazione, ma dando la possibilità vera al cittadino di votare per il proprio partito e per il proprio rappresentante. Poi chi avrà filo potrà tessere.
Per i giochetti il tempo è finito.
13 dicembre 2016
Angelo Sollazzo